Non c'è alcun dubbio, questa squadra è maestra nell'arte del complicarsi la vita. Una partita abbastanza abbordabile stava per materializzarsi in quella figuraccia appena appena intravista.
Malgrado i valori in campo sembravano ben definiti l'andamento della partita ha evidenziato quei limiti caratteriali e di concentrazione che la nostra squadra dimostra di avere in alcune delle partite all'apparenza più facili.
Il Villari Cardile facendo la sua onesta partita è riuscita a mettere in difficoltà i padroni di casa in più occasioni. Ha perfino avuto l'opportunità di pareggiare nella ripresa, ma per nostra fortuna la traversa ha vanificato il penalty concesso giustamente dopo un fallo in area confezionato maldestramente dalla nostra difesa ai danni del loro attaccante. Al Furci invece basta il gol di Palato su rigore (concesso nel primo tempo per atterramento in area di Mercurio) per portare a casa l'intera posta in palio.
Possiamo dire che il Furci ha svolto opportunamente il suo compitino, che era quello di portare a casa la vittoria, ma il risutato positivo nasconde una prestazione poco convincente di Cutroneo e soci, nonostante diverse nitide occasioni sbagliate sotto porta ed il gol annullato ingiustamente a Nanni.
Sicuramente a tal riguardo pesano le assenze a centrocampo di Briguglio e Giannetto ma ciò non toglie che una squadra come la nostra deve prescindere dai singoli e supplire col suo corposo organico alle assenze di questo o quel giocatore.
Una cosa apparsa evidentissima è poi che, per rendere più organico il nostro modulo di gioco e ci faccia correre meno rischi, non si può fare a meno di un interditore a centrocampo che difenda la retroguardia e faccia ripartire la squadra.
Suona strano però pensare che non si riesca a far svolgere il compitino a nessun altro oltre Brigluglio, quando in squadra ci sono fior di giocatori che nascono proprio in quel ruolo (vedi Foti, o gli stessi Palato e Ruggeri quando sono in vena). E' proprio il nostro organico che ci permette di adottare diverse soluzioni tattiche.
Probabilmente però sabato scorso è mancata la lucidità mentale un pò a tutti e, malgrado Mister Fasolo abbia mischiato più volte le carte durante la partita, i giocatori sembravano con la testa altrove e forse neanche con un centrocampo a 6 saremmo riusciti a giocare meglio.
Comunque possiamo archiviare positivamente anche questa pratica e guardare avanti con la consapevolezza che se vogliamo essere rispettati in campo dobbiamo essere completamente concentrati ogni partita, senza mai specchiarci nella bellezza delle nostre giocate o delle nostre vittorie.
Potremo dire di essere i più forti solo quando i risultati parleranno per noi. E ancora, forse, è troppo presto ....
lunedì 21 gennaio 2008
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